Ciao,
Eccomi con il secondo articolo per l’Accademia Nazionale della Voce di Daniela de Meo.
Nell’articolo introduttivo abbiamo seguito il processo di creazione, la “genesi” della voce e ci siamo brevemente soffermati sull’anatomia dello “Strumento vocale”, che abbiamo definito “Lo strumento vivo”.
Vi siete mai chiesti dove si trova la sede di questo strumento? Potremmo cercare di localizzarlo nella “gola”; qualcuno lo individua nelle corde vocali…ma sarebbe estremamente riduttivo.
E’ infatti tutto il corpo a diventare uno strumento, anche se le parti direttamente coinvolte sono varie: polmoni, muscoli addominali e toracici, laringe, faringe, lingua, bocca, palato, denti, cavità craniche ecc.
Cambiare voce è possibile, dicevamo, proprio se si è in grado di influenzare il funzionamento di uno o più degli elementi costituenti l’apparato fonatorio appena descritti.
Alcune di queste parti sono mobili, soprattutto quelle che vanno dalle corde vocali sino alle labbra; essendo mobili, possono cambiare posizione, offrendo, a seconda del modo di posizionarsi, alla vibrazione vocale una “stanza” diversa da attraversare.
Un esempio molto interessante è quello del palato molle; è quella strisciolina di tessuto alla quale è attaccata l’ugola, per intenderci.
Esso, come uno sportellino, apre o chiude l’accesso alle fosse nasali.
Naturalmente il fenomeno può avvenire in maniera più o meno graduale, dando luogo ad un suono vocale più o meno nasale, a seconda di quanto il palato molle si avvicina alla lingua.
Il palato molle, come una porta, può quindi chiudere, gradualmente o parzialmente, l’accesso alla cavità orale o alla cavità nasale.
La stragrande maggioranza degli individui non ha la minima coscienza del fenomeno, né tantomeno di come controllarlo a proprio piacimento.
Questo è uno degli strumenti che consentono di “Cambiare la voce”, in maniera anche molto repentina.
Altro organo molto importante nel processo di formazione del suono vocale è la lingua.
Gli antichi insegnanti di canto solevano dire “Chi controlla la lingua, controlla la voce”.
Diciamo pure che chi controlla la lingua controlla la vita… Ma questa è un’altra storia!
Per rendersi conto di quanto la lingua possa influenzare il suono vocale, possiamo fare un semplice esperimento: produciamo una vocale “A” prolungata, e lasciamo scorrere la lingua gradualmente verso l’esterno, fino a superare le labbra. Se lo si fa molto lentamente, come in moviola, si può apprezzare come la voce produca dei micro-cambiamenti ad ogni millimetro percorso.
Un ulteriore ed ultimo esperimento può essere fatto, partendo sempre da un suono di “A” prolungato, allungando le labbra (come per dare un bacio), sempre con “l’effetto moviola”.
Questi non sono che semplici esempi di come si possa, consapevolmente, cambiare la propria voce.
L’argomento è davvero vasto, e va trattato con il dovuto rispetto, poiché voce = identità, e non solo; la voce deve funzionare nel modo più naturale ed armonico possibile.
Nessun cambiamento può né deve essere repentino, ma solo conseguenza di una matura abilità, ottenuta da un lavoro profondo e rispettoso sullo strumento vocale.
Al prossimo appuntamento!