Ciao a tutti e ben trovati!
Con il post di oggi desidero affrontare un argomento caro a molti: la Voce della mamma. Meglio ancora potrei dire, che tipo di voce dovrebbe usare una mamma.
La domanda potrebbe nascere spontanea: “ Una mamma, allora, dovrebbe usare la Voce in modo speciale?”. Come si potrebbe descrivere allora la Voce della Mamma?
E per la serie, mi faccio una domanda, mi dò una risposta…, la mia opinione è che una mamma che desideri far crescere il proprio figlio serenamente può imparare ad usare la sua Voce per comunicare con lui, in maniera consapevole.
Facciamo un passo indietro e prima di addentrarci nel tecnicismo vocale, proviamo a riflettere sulle emozioni che prova una mamma dal momento in cui si accorge di “aspettare” un bambino.
Faccio subito una premessa: parlerò in questo post di una situazione tipo, e non di tutte le situazioni in cui ci si potrebbe venire a trovare in un contesto di maternità, in quanto, in tal caso, dovrei utilizzare un linguaggio e una competenza di ordine psicologico, che non mi appartiene per formazione universitaria, ma solo per passione.
La vita di una donna cambia per sempre dall’istante in cui si accorge di aspettare un bambino. Se è un primo figlio, quella donna diventa madre per la prima volta, con tutte le emozioni che ciò comporta ( che possono essere di gioia, paura, meraviglia, speranza, dolore… e chissà quante altre); se si tratta di un figlio successivo, quella mamma sa che la sua vita sta per essere ancora trasformata in modo unico e ineguagliabile.
La cosa straordinaria è che oltre alle trasformazioni fisiche fisiologiche, l’essere mamma attiva anche molte altre trasformazioni. Noi ci occuperemo della trasformazione della Voce della mamma, in seguito alle sue emozioni e di un uso consapevole della sua Voce per comunicare efficacemente con suo figlio.
Partiamo con una piccola curiosità di carattere scientifico che ci arriva da Alfred Tomatis nel suo libro: “Ascoltare l’Universo” dove afferma di aver studiato e appurato l’importanza della voce materna come veicolo dei sentimenti della madre. Il feto infatti percepisce facilmente la voce della mamma, che risulterebbe più acuta rispetto alle altre. Così fin dai primi mesi si instaura un dialogo indispensabile tra madre e figlio e la Voce della mamma assume sin da questi istanti la sua importanza proprio perché veicola le emozioni e i sentimenti della mamma.
Per ogni emozione poi è possibile rilevare un modello vocale significativo: dice Corrado Bologna che “la voce denuncia la verità dell’anima, lascia spirare il cuore messo a nudo”. (Corrado Bologna , Flatus vocis. Metafisica e Antropologia della voce, Il Mulino, Bologna, 1992, p. 53).
Quale potrà essere il modello vocale suscitato dall’emozione di essere mamma? Per porre la domanda in termini più semplici: Come potrà essere la Voce della Mamma in seguito all’emozione provata nel rendersi conto di essere mamma?
E qui necessariamente mi limiterò ad alcuni dei casi sopracitati.
Riferendoci al momento in cui una donna si accorge di aspettare un figlio, abbiamo poc’anzi scritto che le emozioni potrebbero essere di diversa natura (gioia, dolore, paura, preoccupazione ecc…). Soffermiamoci sull’emozione della gioia: la Voce della mamma che prova gioia nell’accorgersi di aspettare un bimbo sarà sicuramente una Voce caratterizzata da un tono medio alto, un volume altoooooo (se è capace di spingere con il diaframma 😉 ), e infine condita con un sorriso a trentadue denti. Sì… la Voce della gioia non può che ricalcare questo modello vocale.
Una mamma, poi, dal momento in cui mette alla luce un figlio, comincia a sentire una responsabilità importante, quella di educarlo, sostenerlo e aiutarlo a compiere i passi giusti per la realizzazione della sua felicità. Questo è quanto di più bello e importante potrà fare una mamma per un figlio attraverso la trasmissione dei suoi valori innanzitutto e poi attraverso una comunicazione efficace. E a proposito di comunicazione efficace, che sappiamo bene essere costituita di verbale (contenuti), paraverbale (uso della voce, tono tempo, ritmo e volume) e non verbale (movimenti del corpo), quale potrebbe essere il paraverbale adatto al ruolo di mamma (quale potrebbe essere la voce della mamma?)?
A questo punto cari lettori, qual è stata la voce della vostra mamma nei momenti più importanti della vostra vita, ossia quando vi raccontava una favola, quando doveva incoraggiarvi, quando si congratulava con voi, quando vi “sgridava” per richiamarvi al rispetto delle regole, quando vi diceva: “Ti voglio bene”, quando vi narrava una sua esperienza?
Di sicuro se vi fermate qualche minuto a riflettere su quale sia stata la Voce della mamma vostra in ognuna di queste occasioni, potrete affermare che la Voce della mamma ha mille sfumature di tono, uso delle pause, volume, uso del tempo, e che quando è accompagnata dal sorriso, probabilmente il vostro ascolto migliora, vi ponete in atteggiamento di accoglienza. Ma una mamma non può sorridere sempre, una mamma non può usare sempre e solo una voce dolce e accondiscendente con tono medio basso, pause lunghe, tempo lento e un grande sorriso. Una mamma si emoziona come tutti gli altri esseri umani e quando prova un’emozione di dolore, di rabbia o di insoddisfazione, la sua voce inevitabilmente trasmetterà il suo stato d’animo. Un uso consapevole della Voce potrà aiutare una mamma a farsi ascoltare dal proprio figlio, anche quando è arrabbiata e non solo quando è felice e spensierata. Uso consapevole è la chiave di volta che accorda la Voce alle emozioni, che non rifiuta le emozioni di rabbia o di dolore, ma le vive consapevolmente e altrettanto consapevolmente le ascolta, restituendole all’ambiente e in questo caso ai propri figli trasformate in una Voce educativa, accogliente e autorevole allo stesso tempo.
Per un uso consapevole della propria Voce, è importante per ognuno di noi entrare prima di tutto in contatto con tutte le nostre emozioni e poi imparare a viverle anche attraverso la Voce.
Nel caso della Voce della mamma, è davvero importante che una mamma abbia la possibilità di accordare la propria Voce alle sue emozioni per trasmetterle ai propri figli nel modo più coerente possibile, arricchendo di autenticità il rapporto genitoriale.
Mi auguro di aver suscitato interesse e curiosità con questo articolo.
Vi aspetto con i vostri commenti e le vostre domande.
Ciao a tutti
Daniela